21. luglio 2022

200 000 bebè morti in Svizzera, ma i fautori radicali dell’aborto vogliono ancora di più…

Che assurda, triste richiesta!

Bebè triste (immagine simbolica).

Il 2 giugno 2022 erano esattamente 20 anni da quando in Svizzera, con una votazione popolare, era stata introdotta la soluzione dei termini. Da allora sono stati abortiti oltre 200 000 bebè. In nessuna guerra e in nessuna epidemia sono morte così tante persone negli ultimi 2000 anni in Svizzera. Ma il 2 giugno, la presidente della fondazione «Salute Sessuale Svizzera» finanziata dello Stato e designata «di pubblica utilità» ha depositato un’iniziativa parlamentare che chiede di stralciare dal Codice penale tutte le regolamentazioni concernenti l’aborto: gli aborti dovranno così essere dichiarati impuniti fino alla nascita!

Chi la pensa così e vuole fare dell’aborto una questione di «salute», non solo considera le donne incinte come potenzialmente «malate», ma si spinge ancora molto più in là negando categoricamente la dignità umana e il diritto alla vita dei bambini non ancora nati. Quest’ultimi potrebbero quindi essere abortiti per qualsiasi motivo fino alla nascita nella 40a settimana di gravidanza. Con quale brutalità vengono eseguite queste uccisioni, che sono di fatto assassinii, non c’è bisogno di spiegarlo in questa sede; a uno mancano molto semplicemente le parole per farlo!

«Non fermare mai un cuore che batte!»

Contro il disumano stralcio dell’aborto dal Codice penale, l’Associazione Mamma lancerebbe ovviamente un referendum! Essa trarrebbe vantaggio dalle esperienze di numerosi Stati federati USA sulle limitazioni del diritto in materia di aborto: non viene mai sottolineato abbastanza il fatto che il cuore del bambino non ancora nato comincia a battere già a partire dal 16° giorno dal concepimento e può essere ascoltato con gli apparecchi ecografici dalla quinta o sesta settimana di gravidanza. «Never stop a beating heart!» («non fermare mai un cuore che batte!»): è uno degli slogan dei difensori americani della vita.

«Salvare i bambini vitali!»

Per fortuna vi sono le due iniziative popolari federali che vogliono migliorare la protezione dei bambini non ancora nati in Svizzera. Segnatamente l’iniziativa «Salvare i bambini vitali» chiede un diritto assoluto alla vita per i bebè che già a partire dalla 21a­-22a settimana di gravidanza sarebbero vitali fuori dal grembo materno, pur necessitando ancora di cure mediche intensive. Le iniziative popolari completano inoltre la Costituzione federale e non il Codice penale. Se certi ambienti politici vogliono eliminare la protezione giuridica dei bambini non ancora nati, questo è assolutamente inaccettabile!

Se si fosse trattato di vittime mortali del traffico, il Consiglio federale e il Parlamento avrebbero già adottato da tempo misure per ridurle.