23. maggio 2018

«Cercasi disperatamente ostetriche»

L’obbligo di partecipare agli aborti tra i motivi della penuria

Tutte le donne incinte dovrebbero poter trovare un’ostetrica in difesa della vita e con una buona formazione.

Tutte le donne incinte dovrebbero poter trovare un’ostetrica in difesa della vita e con una buona formazione

In Inghilterra mancano attualmente 3500 ostetriche. Anche in altre nazioni industrializzate queste figura professionale scarseggia. Il parlamento britannico ora sta dibattendo un disegno di legge che intende rafforzare il diritto di ostetriche, personale di cura e medici ad opporsi all’aborto per motivi di coscienza.

Che per gestanti, partorienti e bebè le ostetriche scarseggino non solo in molte regioni povere del mondo, ma di questi tempi anche in varie nazioni altamente sviluppate, è un fenomeno relativamente sorprendente. Non solo in Inghilterra la penuria è acuta. Ad esempio, anche in Germania le gestanti da diverso tempo incontrano difficoltà nel reperire un’ostetrica, e parlare di «penuria di ostetriche» non è una novità nemmeno in Svizzera.

«Schizofrenico»

La penuria ha diverse cause. Una di queste è, per ovvie ragioni, l’obbligo delle ostetriche ad assistere agli interventi abortivi. Aiutare un giorno a far nascere un bebè a lungo desiderato e il giorno dopo dover assistere all’uccisione di un altro, è un mansionario «schizofrenico» che mette a dura prova anche le ostetriche non necessariamente attive nella «difesa della vita».

Diritto all’obiezione

Due ostetriche britanniche che si oppongono espressamente a partecipare anche solo indirettamente ad interventi abortivi hanno perso nel 2014 la causa in tribunale. Il parlamento britannico sta attualmente valutando un disegno di legge inoltrato da una deputata che intende accordare agli operatori sanitari un ampio diritto di obiezione per ragioni di coscienza. Il disegno di legge è stato accolto il 23 marzo dalla camera bassa e ha pertanto superato un primo importante ostacolo.