24. luglio 2019

Il cuore batte? Vietato l’aborto!

Molti Stati federali USA mirano a introdurre leggi restrittive sull’aborto

© Foto: Honeyriko/Shutterstock

(© Foto: Honeyriko/Shutterstock)

Azzurrino: «Legge del battito cardiaco» sottoposta in parlamento ma non ancora approvata. Blu scuro: «Legge del battito cardiaco» accolta dal parlamento e in procinto di essere posta in vigore. Grigio scuro: «Legge del battito cardiaco» accolta dal parlamento ma la cui esecuzione è stata bloccata per decisione giudiziaria.

Azzurrino: «Legge del battito cardiaco» sottoposta in parlamento ma non ancora approvata. Blu scuro: «Legge del battito cardiaco» accolta dal parlamento e in procinto di essere posta in vigore. Grigio scuro: «Legge del battito cardiaco» accolta dal parlamento ma la cui esecuzione è stata bloccata per decisione giudiziaria.

Le cosiddette «leggi del battito cardiaco» rendono punibile un aborto se il battito cardiaco dell’embrione è rilevabile mediante ecografia – quindi già a partire dalla 6a settimana di gravidanza. Tali leggi, tuttavia, non sono compatibili con l’aborto «legale» negli Stati Uniti. Su richiesta di fautori dell’aborto, la loro entrata in vigore è stata bloccata in tutti gli Stati.

Sulla questione si pronuncerà in ultima istanza la Corte Suprema. È ciò in cui sperano anche molti difensori della vita: la Corte Suprema, attualmente in una composizione più «pro vita», dovrebbe rivedere la decisione sulla legalizzazione dell’aborto del 1973. Non da ultimo per questo motivo vari Stati federali americani mirano a introdurre forti restrizioni sull’aborto. Finora sono dieci gli Stati federali il cui parlamento ha accolto una cosiddetta «legge del battito cardiaco» (vedi mappa). In altri sei Stati le consultazioni in parlamento sono ancora in corso.

IL CUORE NON C’È?

Alcuni media (tendenti a sinistra) vogliono ora dare l’impressione che un embrione di 6 settimane non abbia ancora il cuore e quindi nessun battito cardiaco. Il New York Times, ad esempio, a fine maggio ha pubblicato un articolo dove parla, in modo cervellotico, del «pulsare di ciò che diventerà il cuore del feto».

Si tratta di affermazioni prive di fondamento scientifico, che mirano a negare lo status di essere umano all’embrione nel grembo materno. Da un paio di anni è ormai noto che il cuore umano inizia a battere già 16 giorni dopo il concepimento. Alla 6a settimana di gravidanza è quindi inequivocabilmente presente un battito cardiaco. È vero che molte donne si rendono conto di una possibile gravidanza solo a questo punto. Tuttavia, i test disponibili sul mercato possono stabilire in modo affidabile una gravidanza già 14 giorni dopo il concepimento.

LA SVIZZERA ARRANCA

Con una «legge del battito cardiaco» anche in Svizzera non vi sarebbero quasi più aborti «non punibili» e di riflesso una maggiore protezione dei nascituri. Tuttavia, in parlamento e presso gli elettori una legge simile non avrebbe effettive possibilità di essere accolta in questo momento. Quanto ai trend per la protezione della vita siamo indietro rispetto agli Stati Uniti… Tuttavia, la tendenza mostra come potrebbe presentarsi il quadro da noi fra qualche anno. L’Associazione Mamma si impegna a far sì che questo giorno arrivi quanto prima.