La bimba prematura che ha sfidato la tempesta in pieno inverno
Nata alla 25a settimana in auto, attorniata dalla neve e dal ghiaccio!
Nel febbraio 2021 molte parti degli USA erano state colpite da un estremo maltempo. Lo Stato meridionale del Texas – solitamente caratterizzato da un inverno assai mite – ne era stato travolto con particolare violenza. E proprio nei giorni più freddi e tempestosi una bambina non ancora nata voleva ad ogni costo già venire al mondo 3 mesi e mezzo prima della data prevista…
L’abbassamento delle temperature a due cifre sotto zero e le forti nevicate avevano colto il Texas in modo del tutto inabituale e inatteso. Le burrasche invernali e le tempeste di ghiaccio di metà febbraio avevano generato caos e danni ingenti; era stato dichiarato lo stato d’emergenza. A causa della rete elettrica ormai obsoleta, milioni di economie domestiche sono rimaste per giorni senza elettricità e senza riscaldamento. Oltre 100 persone sono morte principalmente per assideramento. La tempesta è stata definita la catastrofe naturale più costosa nella storia del Texas.
«Queste sono doglie vere!»
Negli Stati meridionali degli USA l’espressione «equipaggiamento invernale per auto» suona estranea. Ciò aveva fatto sì che la famiglia di Abiey ed Helen Woldemichael, residenti nell’agglomerato della metropoli di Dallas, si vedesse confrontata a una particolare sfida. Più precisamente: ciò aveva reso ancora più ardua la sfida che la coppia avrebbe comunque già dovuto affrontare! Incinta del terzo bambino – alla 25a settimana –, a un certo punto Helen aveva improvvisamente sentito già le doglie!
Come riportato dai portali di news Today e NewsNation, Helen aveva pensato trattarsi di doglie false e insignificanti. Le sue altre due figlie erano nate dopo una gravidanza di normale durata. Ora invece le contrazioni stavano divenendo sempre più violente. Alla fine aveva dovuto riconoscerlo: «Queste sono doglie vere!» Lei e suo marito avevano quindi deciso di raggiungere con l’auto la clinica più vicina dotata di un reparto di cure intense per neonati. Era il 17 febbraio, fuori nevicava di nuovo. «Ero quasi un po’ impanicato», aveva poi detto suo marito Abiey. «Le strade erano una lastra di ghiaccio.»
«È venuta semplicemente fuori»
La clinica «Baylor University Medical Center» si trovava a ben 20 chilometri. Helen era seduta sul sedile posteriore dell’auto e le sue doglie erano divenute così forti che Abiey aveva chiamato il servizio di salvataggio ma aveva comunque dovuto mettersi in coda di attesa… A metà strada ormai a Helen non mancava più molto tempo per partorire. La sua bambina è «venuta semplicemente fuori, senza dover spingere a lungo. Era così incredibilmente piccola, non pensavo che sarebbe potuta sopravvivere!», aveva detto Helen.
In stato di schock, Helen si era lasciata istruire sul da farsi da suo marito e dal personale del servizio di salvataggio, nel frattempo contattato: in primo luogo occorreva tenere il neonato il più possibile al caldo attraverso il contatto corporeo e alzando al massimo il riscaldamento!
«È molto insolito»
Abiey ha quindi continuato a guidare. Ad attenderli in clinica vi era una squadra di 30 persone che ha subito assunto le cure del prematuro – il cui peso era di 765 grammi – e di sua madre. La piccola Amari era non soltanto sopravvissuta bensì si stava sviluppando molto bene! Dopo due sole settimane il dott. Vijay Nama, capo del reparto di cure intensive per neonati, aveva potuto dire: «Venire al mondo in un’auto quando fuori fa un freddo gelido e senza ricevere un aiuto… è sorprendente che un bebè che non ha ricevuto alcuna cura medica stia ora così bene. È molto inabituale questo.»
Il 2 aprile Helen ha riferito su Instagram sul prematuro «miracolo»: «a 6 settimana dalla nascita la piccola continua a svilupparsi al meglio. OGNI GIORNO giungono solo novità positive. Se la gente mi chiede come sta la piccola, posso rispondere sinceramente che si sta sviluppando alla grande!» Invero Amari avrebbe dovuto nascere, secondo il termine fissato, il 30 maggio 2021; ora vi sono buone probabilità – e anche noi naturalmente glielo auguriamo – che quel giorno lei non sarà più all’ospedale bensì già a casa con i suoi genitori e con le sue sorelle maggiori.
«Salvare i bebè vitali!»
Amari è anche una bella testimonianza della grande volontà di vivere di minuscoli bebè. In Svizzera dozzine di bambini vengono abortite ogni anno ancora dopo la 22a settimana di gravidanza! Per tale motivo l’Associazione Mamma lancia l’iniziativa «Salvare i bebè vitali», e fra alcune settimane partirà la raccolta delle firme. Vi preghiamo di collaborare attivamente!
Texas (29 mio. di abitanti) e la protezione della vita
Rifugio per i bambini non ancora nati
Il 29 marzo 2021 il Senato texano ha adottato diverse leggi che rafforzano la protezione dei bambini non ancora nati. Inoltre vietano l’aborto a partire dal momento in cui il battito cardiaco dell’embrione può essere dimostrato dall’ecografia. Le leggi devono ancora passare all’esame della Camera dei rappresentanti. Recentemente già oltre 20 piccole città in Texas si sono date l’appellativo di «Città rifugio per i bambini non ancora nati» e hanno approvato ordinanze che vietano gli aborti sul loro territorio. In Texas è stato inoltre fondato nel 2004 il movimento internazionale «40 giorni per la vita».