Orrore: un abortista collezionò i resti di 2411 bambini non nati
Tutti singolarmente conservati, confezionati in plastica ed etichettati

Gli inquirenti al lavoro davanti alla proprietà del Dr. Klopfer.
Il 16 settembre 2019, il vicepresidente americano Mike Pence twittò: «L’orribile scoperta (…) presso l’abitazione (…) del medico abortista Dr. Klopfer è terrificante, e dovrebbe scuotere la coscienza di ogni americano.» E: «Le azioni di quest’uomo vanno analizzate completamente e a fondo. I resti mortali dei bambini non nati devono ricevere rispetto e attenzione.» – Lo stato della cronaca a circa due mesi dall’atroce ritrovamento è riportato in sintesi da mamma.ch qui di seguito.
È l’area metropolitana di Chicago il luogo dell’accaduto. Il 3 settembre 2019 moriva il medico abortista Dr. Ulrich Klopfer, di 79 anni d’età. Come è uso in questi casi per i famigliari, sua moglie, aiutata dalla sorella, si occupò degli oggetti lasciati dal defunto. Costui era un tipo di collezionista caotico («messie»): tutti gli ambienti della casa, esclusa la camera della moglie, erano riempiti di giornali e cianfrusaglie. Anche nel garage il Dr. Klopfer aveva depositato scatoloni ripieni, così che neanche l’automobile poteva trovarvi posto. Tutti erano convinti che si trattasse solo di ciarpame. Nel garage, la moglie non aveva più messo piede negli ultimi 25 anni. Però, adesso, lo shock!
NESSUN ACCENNO AL PERCHÉ
Dagli scatoloni nel garage compaiono ai famigliari i corpicini di bambini abortiti – ognuno in un proprio contenitore di plastica sigillato. Attraverso un avvocato, i famigliari ricorrono il 12 settembre all’autorità inquirente, che dai 71 scatoloni recupera in tutto 2246 salme. Grazie alle meticolose etichette si chiarisce che il Dr. Klopfer doveva aver ucciso i bebè in aborti negli anni 2000 fino al 2002. Nei tre ambulatori in cui praticava il medico abortista, gli inquirenti non rinvengono alcuna salma – però poi, il 9 ottobre, ne recuperano altre 165, in un’automobile fuori uso, appartenuta al Dr. Klopfer. In tutto quindi una collezione di 2411 bambini morti!
Da nessuna parte e, come sembra finora, neanche verso nessuno, il medico aveva lasciato un accenno del perché egli collezionava queste salme di bambini. Così, ci se ne può solo perdere in speculazioni.
RITIRO DELLA LICENZA
Fatto è che il Dr. Klopfer valeva come uno dei più «produttivi» medici abortisti del Middle West degli Stati Uniti. Era da 43 anni in servizio, avendo cominciato pochi mesi dopo la legalizzazione dell’aborto da parte della Corte suprema (causa «Roe vs. Wade»). Presumibilmente, oltre 50 000 aborti sono da ascrivere a suo conto. Similmente, capitava anche sotto l’attenzione dei sostenitori della vita, che davanti ai suoi ambulatori pregavano e protestavano pacificamente. Notoriamente, omise più d’una volta la denuncia alle autorità dopo aver praticato l’aborto su ragazze minorenni violentate. Il 22 novembre 2016 gli fu ritirata la licenza professionale a tempo indeterminato.
SORTE DEI BAMBINI
Per caso, proprio il giorno della morte del Dr. Klopfer, nello stato federale dell’Indiana (dove il medico gestiva i suoi tre ambulatori) entrò in vigore una legge che prescrive il dignitoso seppellimento per inumazione o cremazione dei bambini abortiti. I fautori dell’aborto avevano richiesto, fino alla Corte suprema, l’annullamento della legge. Come conseguenza del caso Klopfer, il 26 settembre 2019 è stata presentata nel Senato americano una legge simile, anche a livello federale.
Nel passato, neanche in Indiana esisteva una regola su come si dovesse trattare i resti esanimi di bambini abortiti. Le cliniche li destinavano normalmente ad essere inceneriti insieme con i rifiuti ospedalieri – una pratica che continua ad essere usuale nella maggior parte degli altri stati americani e, per esempio, anche in Svizzera.
FOLLIA DELL’ABORTO
Ci si può chiedere che cosa sia poi peggiore: immagazzinare in un garage bebè abortiti, o eliminarli insieme con i rifiuti della clinica. In fin dei conti, l’orripilante ritrovamento dopo la morte del Dr. Klopfer rivela solo tutta la follia dell’aborto! O, come aggiunse ancora Mike Pence nel suo tweet del 16 settembre: «I sostenitori dell’aborto dovrebbero vergognarsi. Noi saremo sempre dalla parte dei non ancor nati.»
Una sepoltura dignitosa
CERIMONIA DI COMMEMORAZIONE
Non a ultimo le organizzazioni per la protezione della vita premevano perché ai 2411 bambini abortiti e ritrovati fosse concessa ancora una sepoltura dignitosa. Nel frattempo una diocesi di confessione romana-cattolica ha offerto i suoi cimiteri per la sepoltura. Lo scorso 2 novembre 2019 si è tenuta una cerimonia di commemorazione.