23. febbraio 2023

Una donna incinta non ha due teste e quattro gambe

Lettera aperta sull’iniziativa parlamentare Porchet 22.432

L’essere umano non ancora nato vive per nove mesi nel grembo della donna incinta. Egli non è parte del suo corpo!

Onorevoli consiglieri nazionali
L’aborto dovrebbe essere «considerato in primo luogo una questione concernente la salute e non una fattispecie penale», afferma la consigliera nazionale Léonore Porchet (I Verdi/VD) in un’iniziativa parlamentare. Il 2 febbraio 2023 la vostra Commissione degli affari giuridici ne ha concluso l’esame preliminare. Con 14 voti contro 11 vi propone di non dare seguito all’iniziativa: l’aborto deve continuare a essere disciplinato quale fattispecie del Codice penale svizzero. Noi condividiamo questa posizione e per tale motivo, a titolo preventivo, richiamiamo la vostra attenzione su alcuni punti importanti.

«Una donna incinta non ha due teste e quattro gambe» – questa formulazione plateale è in linea con un dato di fatto scientificamente incontestabile: l’essere umano che cresce nel grembo di una donna incinta non è parte del suo corpo. È un essere umano distinto, con i propri geni e appartenente a un proprio gruppo sanguigno. Potrebbe già nascere a metà gravidanza e respirare autonomamente.

Bisognoso di protezione!

Questo essere umano non ancora nato ha anche, sin dall’inizio, il diritto alla dignità indivisibile della persona. In virtù dell’articolo 7 della Costituzione federale, la dignità della persona «va rispettata e protetta». Parimenti, questo essere umano ha il diritto alla vita: «Ognuno » ha tale diritto (art. 10 Cost.). Il bisogno di protezione dell’essere umano costituisce il fondamento dei diritti dell’uomo e dei diritti fondamentali. Proprio per questo l’aborto dev’essere disciplinato dal Codice penale e non in un’altra normativa; e anche per questo l’aborto non è «in primo luogo una questione che concerne la salute (della donna)». Poiché se così fosse significherebbe che l’essere umano non ancora nato sarebbe considerato del tutto come non degno di protezione. Esso sarebbe degradato a mero oggetto, potrebbe essere ucciso a piacimento, sarebbe meno protetto di un lupo e, in certa qual misura, parificato al grasso addominale che può venire aspirato dai chirurghi estetici.

Effetto preventivo

Che l’aborto continui a essere disciplinato dal Codice penale è una cosa giusta e finora il legislatore ne era del tutto consapevole. Il fatto che sia iscritto nel Codice penale consente infatti di salvaguardare la fondamentale protezione dell’essere umano non ancora nato. Un Codice penale esplica in una certa misura un effetto preventivo anche se le norme di dettaglio ammettono eccezioni. A ciò si aggiunge il fatto che, a beneficiare della protezione vi è qui, oltre al bambino non ancora nato, anche la donna incinta. Considerare gli aborti una questione concernente la salute sarebbe inoltre scorretto dal profilo scientifico: nessuno studio dimostra che l’aborto promuove la salute. Numerosi studi giungono invece alla conclusione che gli aborti rendono malati.

Onorevoli consiglieri nazionali, l’Associazione Mamma vi prega urgentemente di dare seguito alla proposta della vostra Commissione degli affari giuridici e di non entrare in materia sull’iniziativa Porchet!

La sala del Consiglio nazionale.