23. luglio 2018

Iniziativa vuole «rendere più equa» l’Austria

Lanciata campagna politica per la protezione della vita, ai nostri confini

«Insieme per rendere più equo il futuro»: un’iniziativa dei cittadini sotto il segno della protezione della vita.

«Insieme per rendere più equo il futuro»: un’iniziativa dei cittadini sotto il segno della protezione della vita.

In Austria, una nuova «iniziativa dei cittadini» presenta a legislatori e governo sei concrete richieste, aventi l’obiettivo di creare «condizioni eque per donne e bambini in un conflitto dovuto a gravidanza».

Allo scopo «di fornire aiuto alle donne di fronte a una gravidanza fuori programma o difficile», è necessario, secondo l’iniziativa, «un efficace riconoscimento, da parte della società, di condizioni generali di sostegno». Da un lato c’è il bisogno di migliorie sociali e legislative. Dall’altro si deve porre fine alla discriminazione di bambini portatori di handicap. In sostanza si tratta di «un clima di tutta la società, nel quale gestanti e famiglie siano viste con favore e rispettate».

Più consulenza e sostegno

Le concrete richieste dell’iniziativa comprendono: (1.) Introduzione di una pausa di riflessione di almeno tre giorni tra richiesta e intervento d’aborto. (2.) Statistica ufficiale degli aborti – in Austria oggi inesistente – compresa la registrazione dei motivi dell’aborto, come mezzo ausiliario «per la creazione di un’offerta mirata di consulenza e sostegno a donne implicate in un conflitto di gravidanza». Fare riferimento a tale offerta deve poi (3.) essere obbligatorio per i medici, come pure (4.) informare di più e meglio sull’adozione quale alternativa all’aborto.

Riguardo ai bambini con handicap, l’iniziativa vuole che (5.) «l’indicazione eugenetica», ossia il «diritto» di abortire i bambini handicappati oltre la 12a settimana di gestazione, fino al parto, sia annullata, e che invece (6.) si istituisca un’ampia e svariata offerta di consulenza e sostegno per i genitori di tali bambini.

Dibattito obbligatorio in consiglio nazionale

Iniziative dei cittadini possono essere sottoscritte da tutti i possessori della cittadinanza austriaca, di età maggiore a 16 anni, e sono previste per sottoporre concrete richieste direttamente all’autorità legislativa o al governo del paese. Certo, queste sono quanto mai distanti dai vincoli dell’iniziativa popolare federale in Svizzera. Però il consiglio nazionale austriaco ha pur sempre l’obbligo di sottoporre a dibattito un’iniziativa dei cittadini, sempre che questa risponda a requisiti minimi (per esempio almeno 500 firme).

I sostenitori dell’iniziativa «FAIRÄNDERN» («Rendere più equo») vogliono ora raccogliere, dal 15 giugno al 24 novembre, 100000 firme. Da parte nostra, buona fortuna!